Non tutti sanno forse che la nostra regione è la regione più biodiversa d’Italia e d’Europa: su 230 habitat censiti nel continente europeo, ben 74 si trovano in Calabria. Deteniamo cioè uno straordinario primato in termini di diversificazione microclimatica e biodiversità.

È, cioè, la nostra terra che con il 30 per cento della biodiversità d’Europa contribuisce a far sì che l’Italia sia leader europeo della biodiversità con il territorio nazionale che ospita circa 1/3 delle specie animali e la metà di quelle vegetali presenti nel Vecchio Continente.

E siamo anche la quarta regione d’Italia per patrimonio boschivo.

Non solo. Non tutti sanno, forse, che ereditiamo nei nostri territori una biodiversità vegetale tra le più diverse al mondo, perché da noi si trovano ancora specie che rappresentano un po’ tutte le fasce fitoclimatiche che troviamo sul globo terrestre: specie che si trovano in Scandinavia ma anche specie mediterranee e di zone tropicali e subtropicali. Per il nostro clima estremamente variegato, nelle varie epoche sulla nostra terra sono stati prodotti vegetali molto diversi: dal sesamo al pistacchio, dal cotone ai datteri, dallo zafferano al riso, per citare i più importanti.

E non tutti sanno, forse, che con il 36,3% (543.070 ettari) della superficie agricola utilizzata (SAU), a fronte di una media nazionale pari al 17,4%, la Calabria è la regione più biologica d’Italia. Solo la Toscana, con il 35,2% ha un valore paragonabile a quello della Calabria che detiene un altro record in merito: i suoi 8.110 produttori esclusivi di biologico sono pari al 13,03% del totale nazionale (62.333).

Ancora, non tutti sanno, forse, che la Calabria è terza tra le regioni italiane per numero di aziende agricole, superata solo da Puglia e Sicilia, e al di sopra delle più potenti regioni del Belpaese per economia agroalimentare (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto).

Così come, infine, non tutti sanno che, all’interno della grande biodiversità di cui la Calabria è ricca, l’olivicolo rappresenta il nostro vessillo, il nostro orgoglio. È il settore più importante. L’olivicoltura rappresenta per la nostra terra un pezzo di storia ma anche un motore di sviluppo economico, ambientale e culturale. La Calabria ha, infatti, con i suoi 160 mila ettari coltivati ad olivo, la seconda regione in Italia dopo la Puglia. Di questi, oltre 70.000 ettari sono coltivazioni bio, con una produzione che ci porta a essere i secondi produttori in Italia, grazie ai circa 700 frantoi operanti sul territorio e con oltre 100 differenti varietà coltivate su oltre il 24% della superficie agricola complessivamente utilizzata: un tesoro di biodiversità, arricchito da Dop e una Igp.

Questa straordinaria ricchezza, identitaria e distintiva del nostro patrimonio olivicolo da record, è stata confezionata da poco nella Carta degli Extravergini d’Oliva della Calabria, promossa per la rima volta nei mesi scorsi dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea) e dalla Regione Calabria con l’obiettivo di rappresentare uno strumento divulgativo e di conoscenza per gli operatori della ristorazione e per gli studenti delle scuole alberghiere. In essa sono presenti le varietà utilizzate per produrre oli monovarietali o blend a Denominazione d’origine protetta (D.O.P.) e Indicazione geografica protetta (I.G.P.), distinti per caratteristiche organolettiche e sensoriali tipiche delle diverse cultivar. Sono fornite anche informazioni relative al numero di cultivar regionali e alla produzione, oltre ad un’infografica per raccontare al consumatore sulla provenienza geografica degli oli D.O.P. e I.G.P. regionali. La sua consultazione è stata pensata in un’ottica di accessibilità da parte di ipovedenti e non vedenti, attraverso un QR-Code che permetterà di far ascoltare quanto scritto e anche attraverso l’utilizzo del linguaggio braille.

Ispirati sia a questa eredità gigantesca ancora troppo poco conosciuta e diffusa anche purtroppo nel nostro settore, sia a questa bella stagione di nuove consapevolezze tra produttori e consumatori sul vero valore competitivo del nostro patrimonio identitario e distintivo agroalimentare ed olivicolo in particolare, abbiamo il piacere di presentarvi una primissima edizione (che sarà aggiornata periodicamente come la nostra Carta dei Vini) della Carta degli Extravergini di MINIKƏ.

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